CLITUNNO


VIA ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL FIUME CON L’ INSERIMENTO DI OLTRE QUATTROMILA SPECIE AD ALTOFUSTO AUTOCTONE
(Spoletonline del 4 gennaio 2007)



Un’opera per la sicurezza, obiettivo primario in questo tipo di intervento, ma anche un lavoro di riambientamento e valorizzazione naturale di quello che è un vero patrimonio del territorio: il fiume Clitunno. Si apprestano infatti ad entrare nel vivo, grazie alla conclusione dell’iter tecnico-amministrativo, gli interventi da parte del Consorzio della Bonificazione Umbra previsti nel “Progetto integrato Clitunno”, che attiene in particolare la riqualificazione delle sponde del corso d’acqua dalle storiche Fonti sino alla confluenza con il fiume Timia a Bevagna. In base a quanto disposto dal bando integrato multimisura Turismo-Ambiente-Cultura, l’ente irriguo concorre alla copertura della spesa per l’esecuzione delle opere con il venti per cento dell’importo totale dei lavori. Il progetto rappresenta il proseguimento di un primo studio preliminare e del più complessivo lavoro di valorizzazione eco-ambientale del Clitunno, in quanto l’intervento si colloca tra le iniziative e i programmi pubblici già delineati dallo specifico accordo di programma firmato da Regione Umbria, Arpa, Consorzio delle Bonificazione Umbra e amministrazioni comunali di Campello sul Clitunno,Trevi, Montefalco, Foligno e Bevagna. Il dettaglio dei lavori dà la misura dell’importanza dell’intervento messo a punto: la ripulitura dell’alveo con la rimozione di quegli ostacoli abbandonati per disattenzione o diseducazione umana, come bottiglie, sacchetti di plastica, rottami ferrosi, pneumatici; ed altri di natura organica, quali rami caduti e accumuli di ramaglie; la ripulitura delle sponde intesa come taglio selettivo e di sfalcio, al fine di incrementare lo sviluppo delle specie autoctone, eliminando quelle infestanti, le non idonee e soprattutto quelle secche e pericolanti; la qualificazione della vegetazione ripariale con inserimento di oltre quattromila specie ad altofusto autoctone là dove la vegetazione ripariale arborea risulta assente o discontinua. Si andrà pertanto ad intervenire inserendo piantagioni fitte o rade di pioppo cipressino, salice alba, ontano nero e farnia; la difesa spondale da realizzare con tecniche di ingegneria naturalistica, come la palificata in legno in quelle situazioni che evidenziano condizioni di erosione di di sponda o fondo, in genere con presenza di percorsi stradali vicini. Infine come intervento puntuale è prevista la sostituzione delle paratoie fatiscenti in corrispondenza del “partitore” di Casco dell’Acqua, intervento questo che si rende necessario per il mantenimento corretto e stabile dei livelli del fiume. In pratica proposte progettuali che puntano alla funzionalità idraulica ma che nel contempo danno luogo ad una vera e propria rivalutazione ambientale. La sistemazione realizza inoltre una delle azioni individuate nel lavoro di censimento, schedatura ed individuazione di interventi necessari curato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio dell’Umbria; ma rappresenta anche un primo stralcio pilota del “Progetto preliminare per la valorizzazione eco-ambientale e di sistemazione idraulica del Clitunno”. Attualmente l’assetto paesaggistico e ambientale delle sponde del fiume è connotata da una situazione che vede fortemente limitata la presenza di vegetazione ripariale. Ciò comporta due rilevanti situazioni: uno scarso valore ambientale in termini sia di vegetazione che di fauna; ed una “inconsistenza” paesaggistica di questo corso d’acqua. Il via libera al progetto costituisce dunque un’opportuna occasione per ridare il giusto valore al Clitunno attraverso il territorio di ben cinque comuni.