Lavori di completamento degli interventi diretti alla riduzione del rischio idraulico ed al risanamento ambientale nei bacini del Fiume Topino e del Torrente Chiona – 1° stralcio – 1° lotto ”. Importo complessivo €1.850.000,00
Ente finanziatore: Regione Umbria - Servizio risorse idriche e rischio idraulico
Importo finanziato: EUR 1.850.000,00
Data di fine lavori: 2019-10-30
Descrizione sintetica
Il progetto prevede la riparazione di 33 aree di erosione spondale censite in un tratto di circa 8 km lungo il F. Topino nel Comune di Foligno a monte ed a valle idrografico di ponte Nuovo lungo la S.R. 316.
Ove possibile, per la migliore continuità idraulica, si è proceduto a raggruppare i singoli interventi di riparazione; ciò ha comportato di suddividere 28 aeree di erosione in 6 tratti di interventi senza soluzione di continuità, cioè ricomprendendo nel singolo accorpamento anche i relativi tratti di collegamento delle stesse zone di erosione.
La lunghezza totale delle difese spondali risulta di 4.638 m., di cui 4.205 m sono riferiti ai suddetti 6 interventi raggruppati e 433 m ai rimanenti 5 interventi localizzati.
Il ripristino della sponda
golenale verrà eseguito con scogliere in massi lapidei della dimensione di
60-80 cm, con geometria variabile in dipendenza dell’entità del singolo
fenomeno erosivo riscontrato. La fondazione avrà larghezza variabile da un
minimo di 2,00 m a un massimo di 3,00 m e spessore costante di 1,40 m, con
sporgenza del piede in alveo pari a 70 cm; la parete spondale avrà pendenza poco
superiore a 1/1, altezza variabile da un minimo di 1,50 m a un massimo di 2,50
m e larghezza costante in sommità di 1,30 m.
A tergo della scogliera si
provvederà al rinterro della zona golenale erosa mediante riporto delle terre
di scavo prodotte in cantiere dalla escavazione della fondazione in alveo,
dalla risagomatura delle sponde erose necessaria per creare un incasso uniforme
per la posa della scogliera e dalla escavazione della sagoma della difesa
spondale nei tratti di congiunzione delle zone di erosione.
Le scogliere verranno rinverdite
ricoprendole con uno strato di terreno vegetale proveniente dagli scavi, avendo
cura di intasarlo nelle sacche di macro-porosità che si formeranno nella
struttura in fase di posa a causa delle dimensioni e forme del materiale
lapideo.
Nell’ottica di garantire la
sicurezza delle strutture arginali, qualora accertate in corso d’opera, si
provvederà alla riparazione delle erosioni arginali provocate da specie animali
escavatrici (nutrie, tassi, istrici, volpi), che in occasione di piene eccezionali potrebbero innescare rotte
arginali difficilmente prevedibili e di rilevante danno al territorio.